Che storia, o meglio, quali storie si celano dietro alle mura centenarie del monastero di Astino?
A poca distanza dal centro storico di Bergamo, ma calato in una valle non oggetto di edificazione, il complesso monumentale di Astino, per gran parte della sua esistenza monastero, è stato poi adibito anche a manicomio e azienda agricola, ma senza perdere mai lo stretto legame consolidato fin dalle sue origini con la città di Bergamo. Attraverso le tracce ancora visibili sui suoi muri e nelle strutture, è possibile seguire le sue trasformazioni architettoniche, dalle origini al momento di massimo splendore, fino al periodo di abbandono e la successiva rinascita.
Fonti usate
Il viaggio nella storia del monastero di Astino inizia con un’immersione nelle fonti architettoniche (la chiesa, il chiostro, il refettorio, la sala capitolare etc) e artistiche (quadri, affreschi, etc.), attraverso una visita alle strutture esistenti. Durante la visita l’attenzione viene posta su alcuni elementi architettonici o artistici di particolare rilevanza. Questi dettagli –per i bambini della scuola primaria- diventeranno parti di un gioco a squadre che aiuterà a conoscere la struttura del complesso, per i ragazzi della secondaria, elementi di integrazione al video introduttivo alla visita e informazioni storiche basilari per accedere al successivo laboratorio di lettura e trascrizione di piccoli stralci seicenteschi tratti dalle “Ricordanze” degli abati di Astino o di creazione di un segnalibro con la propria iniziale miniata.
Possibilità di approfondimento
- I locali e i documenti forniti consentono di di ricostruire l’ambientazione in cui per ben sei secoli si è svolta la quotidianità della piccola comunità monastica di Astino e di approfondire le tematiche del monachesimo dal medioevo alla soppressione napoleonica dei monasteri.
- La visita al complesso monumentale di Astino permette di capire e vedere i principali elementi dell’architettura vallombrosiana e consente di fare confronti con altri esempi del medesimo stile presenti sul territorio italiano
- La collocazione geografica del complesso monumentale permette di approfondire anche tematiche geografiche e naturalistiche sulle caratteristiche della valle
Abilità e competenze
- capacità di contestualizzazione storica e di confronto con l’oggi
- capacità di lettura di manoscritti di tipologia diversa
- sviluppo delle capacità di osservazione e di riflessione
- conoscenza dell’istituzione monastica vallombrosiana
- individuazione di temi d’interesse suscitati dall’analisi delle fonti
- rappresentazione di un contesto territoriale diverso e confrontabile con l’attuale attraverso la comprensione dei documenti
- capacità di lettura di fonti diverse riconducibili ad una medesima ripartizione territoriale:
- individuazione dei fattori di trasformazione che hanno contribuito alla formazione dell’attuale paesaggio antropico considerato
- individuazione delle tracce storiche ancora riconoscibili nella configurazione del paesaggio odierno, sia urbano che rurale
Consigliato per
A partire dalle classi III della scuola primaria e per tutte le classi della scuola secondaria di I e di II grado.
Referenti del percorso
Cesare Fenili, Patrizia Talpo
Referente per la progettazione curricolare
L’équipe de L’Officina dello storico di Bergamo

